Radio Alice Funziona come momento di autoriconoscimento e di aggregazione per il proletariato giovanile, rendendo possibili delle nuove forme di socializzazione nell'ordine duplice del linguaggio e dell'informazione. Ha rotto l'unanimità istituzionale sul piano della comunicazione. Ma occorre andare oltre. L'aggregazione e l'autoriconoscimento non bastano più. È ora di andare all'assalto. La controinformazione ha denunciato il falso che il potere produce, dovunque lo specchio del linguaggio del potere riflette la realtà in maniera deformata. La controinformazione ristabilisce il vero, ma in maniera puramente riflessiva. Come fa uno specchio. Radio Alice è il linguaggio al di là dello specchio. Ha costruito uno spazio nel quale il soggetto si riconosce non più come in uno specchio, come una verità ristabilita, come una riproduzione immobile, ma come la pratica di un'esistenza in trasformazione. E il linguaggio è uno dei livelli della trasformazione della vita. (A/traverso dicembre 1976)
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