A tre settimane dalla sua elezione, Albino Luciani fece i primi significativi passi per ribaltare la posizione della Chiesa Cattolica Romana sul problema del controllo artificiale delle nascite. Mentre questi passi venivano compiuti, la stampa mondiale, grazie all’Osservatorio Romano, la Radio Vaticana, e le affermazioni ufficiose di alcuni membri della Curia Romana, aveva già tracciato un quadro completamente falso delle opinioni di Luciani sull’argomento. (…) Il “problema” era la popolazione mondiale. La “situazione” era l’Humanae Vitae. (…) Nei dieci anni successivi all’emanazione dell’Humanae Vitae, la popolazione mondiale aveva subito un incremento di oltre settecentocinquanta milioni di persone. Quando Villot fece notare che Papa Paolo aveva sottolineato il valore del metodo naturale di contraccezione, Luciani gli sorrise semplicemente: non il radioso sorriso che conosceva la gente, ma un sorriso triste: “Eminenza, cosa possiamo saperne noi, vecchi celibi, dei desideri sessuali delle coppie?” (…)”Eminenza, abbiamo discusso del controllo delle nascite per circa quarantacinque minuti. Se le informazioni statistiche che ho ricevuto sono esatte, allora durante il periodo di tempo in cui abbiamo discusso, più di mille bambini al di sotto dei cinque anni sono morti per malnutrizione. Durante i prossimi quarantacinque minuti, mentre noi aspetteremo di consumare il pasto, un altro migliaio di bambini moriranno di fame. Fra oggi e domani trentamila bambini che in questo momento sono vivi, saranno morti, per malnutrizione. Dio non sempre provvede.
(David Yallop, In nome di Dio. La morte di Papa Luciani, Tullio Pironti Editore, Salerno 1984)
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