Riprendiamoci la piazza, liberiamo i desideri dalle galere del quotidiano. La piazza è il palcoscenico, si mette in scena la repressione, la si esorcizza, nel gesto. La piazza è   il luogo fisico dell'incontro, subito dietro lo specchio infranto, subito dopo le sbarre divelte. Portiamoci in piazza, portiamoci la nostra vita, rompendo la finzione della rappresentazione nel rito collettivo, oltre le colonne d'Ercole, sempre nella contraddizione fine/inizio. “Facciamo la festa alla repressione”, manifesto del 1977
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