Dalle contestazioni studentesche e operaie avvenute tra la fine degli anni ’60 e la prima metà degli anni ’70 sono venuti molteplici impulsi di rinnovamento che hanno investito a diversi livelli il tessuto sociale e culturale mutando in alcune occasioni pratiche da tempo consolidate.
In particolare il campo dei media, delle comunicazioni di massa, è stato uno dei settori verso il quale si è maggiormente rivolta la critica del “Movimento”. Lo slogan secondo i quale “ i media mentono; i media manipolano; i media rendono i loro fruitori passivi e schiavi” sintetizza bene quale critica investisse i mezzi di informazione. I media in quanto voce del potere, erano visti come lo strumento che mirava a consolidare il potere attraverso la diffusione di notizie funzionali alla prosecuzione del sistema. Si rivela dunque in quegli anni il problema dell’informazione come nodo centrale soprattutto nell’idea di una costruzione di nuovi media alternativi a quelli esistenti. “Storia del quotidiano lotta continua” Raffaello Doro, Storico, Tesi di Laurea Triennale, a.a. 2003/4, pag.3

 

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