Partendo dall'idea estetica di una mappa turistica di Roma, ci è parso illogico non riflettere intorno alla Città del Vaticano, meta obbligatoria di ogni “gran” tour de force turistico che si rispetti.
Illogico, ma per nulla scontato, ignorare (come hanno fatto invece le varie celebrazioni di quest'anno sul '77) l'influenza che lo Stato Vaticano ha esercitato - ed esercita tutt'oggi - nelle vicende politiche, sociali ed istituzionali dell'Italia degli anni'70 (e di Roma in particolare).
Il Vaticano: uno Stato nello Stato , un fortissimo potere temporale che in quegli anni di profonda contestazione ha tentato - e tenta ancora - di tracciare le linee guida per i comportamenti sessuali e sociali, sia personali che collettivi.
La successione di tre Papi così diversi tra loro, in un così breve tempo, ha rappresentato un evento singolare ma anche sintomatico: la figura di Papa Luciani è appartenuta a quel clima di necessari cambiamenti che sono stati in molte circostanze disattesi; la sua morte è stata il riflesso sia di una volontà di conservare il dominio di un'istituzione secolare, sia di una situazione politica ed economica di degrado generale che ospitava al suo interno una profonda connivenza tra più “Stati”.
L'idea di abbracciare in modo esplicito una tesi narrativa come quella di David Yallop, attraverso sue frequenti citazioni, parte dalla convinzione che la lettura di alcuni fatti storici italiani di quel periodo (le innumerevoli stragi, il caso Moro, la stessa morte di papa Luciani …) hanno prodotto una letteratura critica quasi sempre screditata dagli accertamenti istituzionali.
Si è sentito dire di tutto per tentare di spiegare occasionalmente questo nuovo genere di misteri: incompetenza delle polizie, stupidità dei giudici istruttori, rivelazioni inopportune della stampa, crisi di crescita dei servizi segreti, malanimo dei testimoni, sciopero settoriale dei delatori.Eppure Edgar Allan Poe aveva già trovato la direzione sicura della verità, con il suo celebre ragionamento del Delitto della rue Morgue. “Mi pare che il mistero sia considerato insolubile proprio per il motivo che dovrebbero farlo ritenere di facile risoluzione - mi riferisco all'aspetto eccessivo sotto il quale appare… In indagini come quella che ci occupa, non dobbiamo tanto chiederci come si siano svolte le cose, quanto esaminare in che cosa si distinguono da tutto ciò che è successo finora”.
Guy Debord, Commentari sulla società dello spettacolo, 1988 (Baldini Castoldi Dalai, 2001)
Valentina Fiore e Valentina Bagnoli, Ottobre 2007
Bibliografia e informazioni in rete:
http://www.theamericanmag.com/article.php?show_article_id=185 .
http://www.sir.glauco.it/sirs2/s2magazine/index1.jsp?idTable=-1&idUfficio=261 .
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