Come misura economica e come precauzione sociale, (l’internamento) ha valore di invenzione. Ma nella storia della sragione designa un evento decisivo: il momento in cui la follia è percepita nell’orizzonte sociale della povertà, dell’incapacità al lavoro, dell’impossibilità di integrarsi al gruppo; il momento in cui essa comincia a far parte dei problemi dell’ordinamento civile. (…) La follia è così strappata a quella libertà immaginaria che la faceva crescere nel cielo della Renaissance. Non molto tempo prima essa si dibatteva in piena luce: ed era il Re Lear, era il Don Chisciotte. Ma in meno di mezzo secolo si è trovata reclusa e, nella fortezza dell’internamento, legata alla ragione, alle regole della morale e alle loro monotone notti.
M. Foucault, Storia della follia

<<