Piazza della Repubblica a Roma è il luogo dal quale partono le manifestazioni, nel 1977 come oggi. È quindi uno spazio che viene spesso occupato dai giovani e dalla loro protesta. Nel '77, punto culminate di un percorso storico ben delineabile e incipit per un nuovo tipo di “coscienza civile”, questa piazza, e tutta la città, si riempiva delle contraddizioni insite nella contestazione giovanile: la creatività, l'esuberanza, il rifiuto.
Da qui l'ambivalenza irrisolta delle pratiche con cui si cercava il confronto, e pure lo scontro.
Da qui la denominazione “movimenti”, al plurale per intendere un polo eterogeneo e vasto fino a comprendere lo spazio immenso che separa la lotta pacifica dalla violenza.
La contrapposizione fra la protesta giovanile e la politica era talmente matura da diventare un gioco in scatola. Corteo   è la prova di un clima di sfida, di messa in discussione dell'autorità e delle sue strutture, ma è anche il segno di come la verifica incerta degli atti avesse lasciato il posto all'abitudine dell'indifferenza.

Roberto Teotti, Ottobre 2006

 

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