“Nel nostro paese, il movimento di contestazione non rimane legato esclusivamente alle realtà studentesche, ma comprende anche larghe fasce di giovani operai. A partire dall'esperienza di movimento molti giovani si riuniscono in gruppi, in qualche caso in partitini, organizzati in maniera leninista. Sono questi gruppi ad occupare le piazze e le strade d'Italia e a egemonizzare proprio i luoghi in cui le nuove sottoculture fioriscono: accade perciò che i nuovi stili stradaioli e le ragioni politiche vengano ad intrecciarsi proprio dentro questi gruppi o che, a margine di questi, le nuove subculture giovanili coniughino al tipico ribellismo giovanile le vocazioni politiche antisistema. E' questo il caso degli ultrà .

E' un luogo comune di tanti giornalisti italiani così come di molti osservatori stranieri voler tradurre, per rendere noto, il termine ultrà con il sostantivo inglese Hooligan.

Se andiamo però a controllare il significato dei due termini ci accorgiamo subito che non sono omologhi. Il termine Hooligan, infatti, deriva dal nome di una banda attiva nell'Inghilterra della fine dell'800, famosa per la sua aggressività e connota questi tifosi dunque direttamente come teppisti. Il termine ultrà, viceversa è più onnicomprensivo, esso ha una derivazione direttamente politica (i fedeli del re di Francia, i gruppi di sinistra post ‘68), e si riferisce alla categoria dell'estremismo politico. Fonte: www.cestim.it


 
>>