1977

Ho sognato. Ho sognato? Ho sognato. Ho sognato? Comunque sia mi alzo. Roma 17 marzo 1977. Per prima cosa archiviare volantini e giornali. Non fare come nel sessantotto tutto disperso. Per prima cosa raccogliere la memoria. Paura che finisca tutto senza documenti senza un'agenda con su scritto… c'ero anch'io. OASK?!, aprile 1977. Com'è possibile che tanta gente sapesse inmediatamente cosa fare e che nessuno avesse bisogno di consigli ne istruzioni? Václav Havel. Il discorso sul '77 é complicato. Tutti quelli che non erano del movimento si chiedevano: ma questi che linea politica hanno, dove sta, in cosa sta? Ecco, secondo me una linea politica in questo senso, come cercavano di vederla loro attraverso gli schemi della politica tradizionale, il movimento non ce l'aveva proprio. Nel progetto politico del movimento discutere del femminismo, degli operai, della crisi economica, dell'ecologia, dei massimi e dei minimi sistemi era un tutt'uno, in quella situazione cosi ribollente tutto aveva la stessa importanza. Si aveva la sensazione che si poteva cambiare tutto, che si stava trasformando tutto e che niente doveva essere risparmiato alla critica e alla discussione. N.Balestrini, P.Moroni. ‘L'orda d'oro 1968 – 1977', 1998. […] tutti i soggetti del movimento del 77 avevano una voglia di autorappresentarsi, avevano una forte capacità di critica alla struttura dello stato, di messa in discussione della sua organizzazione, del rapporto tra società civile e società politica, dei gangli con cui si passa dall'orizzonte del singolo, della persona, a quelli della vita associata. Ecco, questi soggetti   ripensavano questa complessita ognuno a partire da sè; per lo meno noi come donne dicevamo: “Possiamo stare con voi, mantenere aperto il dialogo perchè ognuno parla a partire da sè, dai propri bisogni, troviamo un punto comune da un'autonomia di riflessione” (Paola Masi). […] Per me il feminismo ha significato compromissione pubblica e visibile di qualcosa che i maschi invece erano disposti da sempre ad attribuirmi: essere diversa dalle altre donne (Manuela Fraire). S.Bianchi, Settantasette, 1997. >>