UN PROGETTO APOLLO 11 Tutti i diritti riservati - ® AGOSTO 2001
Appunti per un progetto di recupero del cinema Apollo (ora Pussycat) come creazione di un nuovo polo multiculturale: il Primo Cinema Multietnico Italiano. Un cinema con una programmazione diversa da tutte le altre, per aggregare le differenti comunità presenti a Roma. E anche un punto di partenza per una serie d'iniziative artistiche e sociali che valorizzino i tanti spazi di un'area dall'enorme potenziale finora inespresso.Una splendida sala primi '900, da anni ridotta al rango di locale a luci rosse, da salvare dalle grinfie del Bingo (che minaccia altre decine di belle sale in Italia) situata in un crocevia di bellezze dimenticate come S. Bibiana del Bernini e il tempio di Minerva Medica, in un Rione nevralgico di Roma in piena trasformazione, pieno di problemi ma anche di magnifiche opportunità. Questa è la storia del cinema Apollo e del Rione Esquilino e da questi elementi, all'inizio della scorsa estate, prende vita il gruppo Apollo 11, sospinto dalla passione e da incombenti pericoli di "demolizione". Il nostro è un gruppo formato da persone che operano professionalmente nel campo del cinema, della musica, dell'architettura, della televisione, molti residenti all'Esquilino, e tutti con la comune passione del cinema. Questa passione ci ha convinto ad unire le nostre forze, in simbiosi con le associazioni di quartiere, per salvare l'Apollo. Siamo tutti persuasi che si debba provare ad investire le nostre energie ed esperienze per cogliere questa grande opportunità: non si tratta per noi solo di salvare un cinema ma anche di valorizzare il contesto che ruota attorno a questa sala, il suo Rione. L'Esquilino ha un grande potenziale, ma per rinascere ha bisogno di spazi ed occasioni mirate al suo riscatto culturale e sociale, unico modo per invertire la tendenza in un'area che ad oggi soffoca di problemi di vivibilità legati anche alla convivenza tra le comunità. Queste, del resto, ed è una lacuna significativa per una città come Roma, non hanno ad oggi un luogo di incontro, di confronto e di scambio culturale. E pensiamo che tale svista da parte delle nostre amministrazioni possa essere recuperata in quello che è un quartiere simbolo della nostra città ed unico nella nostra nazione. Ecco perché abbiamo pensato ad un progetto mirato alla riqualificazione culturale del Rione che invece di opporsi al "problema stranieri", ne faccia il proprio cardine promuovendo forme d'integrazione nell'ottica di un auspicabile pluralismo culturale.
Articolo tratto da Esquilino.it |