Casa della donna di Via Governo Vecchio
di Maria Paola Fiorensoli

Il Governo Vecchio , perché sempre e solo così è stato chiamato Palazzo Nardini, sede del Bargello, del potere civile nella Roma capitale dello Stato teocratico della Chiesa, è stato nei ricordi femministi uno spazio antico, articolato in un cortile, uno scalone, un loggiato, corridoi e stanze a perdersi tra calcinacci, affreschi vecchi e nuovi e scritte, che ha trasceso la sua spazialità fisica per acquisirne una sentimentale e politica, diventando il luogo romano del femminismo.

Eventi, relazioni e affetti ivi contenuti hanno superato le sue mura, dilatando l'esperienza di quel tempo breve nel proseguire delle vite e per nessuna è stato possibile lasciarlo. Spazio e tempo madre del successivo trascorrere dei giorni, nel privato e nel pubblico; del costruire altri luoghi individuali e collettivi, reali e immaginari; madre della Casa Internazionale delle donne alla Lungara.

Il palazzo, tratto dal silenzio e dall'abbandono dalle donne che ne hanno aperto le porte a una cittadinanza femminile, territoriale e di genere, ha visto crescere - attraverso l'autocoscienza, le pratiche della sorellanza e il libero relazionarsi delle idee e dei corpi - la partecipazione, i desideri, le lotte e la speranza di cambiare l'ordine dato, troppo frettolosamente considerato scomparso.

Giorno dopo giorno, è diventato luogo sempre più necessario d'incontro, di ricerca e d'affermazione d'identità. Un luogo sessuato , espressione di quella “stanza tutta per sé” che si dà come presupposto di libertà individuale e collettiva e permette la grande avventura del dirsi e dire il mondo. Non accade spesso che in tante, e nello stesso momento, si sperimenti questa forza e questa gioia, ed è l'eredità impiegata per costruire per noi e per le altre non il privilegio, ma il diritto agito alla parola.

Da: Avviso alle naviganti la news di informazione della Casa Internazionale Delle Donnen°57 del 29 settembre 2006

>>