SEMINARIO DI RICERCA E FORMAZIONE DELLA   FONDAZIONE BARUCHELLO

Dal 2003 la Fondazione Baruchello ha dato il via ad un progetto specifico, il Seminario di Ricerca e Formazione, nato per essere, un'occasione formativa e insieme uno spazio innovativo e per la sperimentazione artistica. La formazione è in prima istanza ricerca ed è nell'attivare percorsi all'interno dei quali possano convergere ipotesi, esperienza, attitudini individuali, che essa si sviluppa, organizzando gruppi di lavoro e di confronto, con l'idea che soltanto attraverso il dialogo possano costruirsi nuove prospettive critiche o creative. Il   Seminario di Ricerca e Formazione e dunque   un'occasione formativa, innovativa poiché mette i partecipanti nella condizione di partecipare ad un processo artistico in tutte le fasi, per condividere motivazioni, riflessioni, esiti con l'artista e talvolta con il pubblico stesso.   In questo senso, la premessa è stata quella di avviare una vera e propria struttura per l'arte in cui potesse essere rovesciato il processo artistico, in cui gli artisti potessero lavorare accanto a dei partecipanti e al pubblico, in cui la fase dell'elaborazione e della realizzazione del progetto potessero essere già “fasi pubbliche” di esso. Disseminare l'articolazione che dalla concezione, alla presentazione ed esposizione di un progetto prevede fasi successive, in una struttura multidirezionata, aperta a diversi contributi e il più possibile condivisa, è quello che si è voluto mettere in atto attraverso il Seminario di Ricerca e Formazione. Il Seminario, proprio in quanto tale, è un'occasione in cui far confrontare apporti, interventi, sperimentazione, proprie conoscenze, tuttavia per attivare una situazione di ricerca e formazione su una piattaforma allargata. La riflessione, le fasi di elaborazione, la ricerca e la sperimentazione, l'approfondimento di alcune questioni, la scelta stessa di un tema, la realizzazione, lo scambio con altre entità necessarie per la realizzazione, l'inchiesta e il dialogo con il pubblico: tutte queste fasi diventano   lezioni, incontri, dibattito, discussione che arricchiscono il Seminario. In una struttura di questo genere, la riflessione stessa intorno ad una questione, può assumere una forma diversa: composita, fatta di più interventi e stratificazioni, di più contributi, senza che questi debbano necessariamente assumere una forma unitaria. Questa struttura aperta a più direzioni e punti di vista, plurale e spesso interdisciplinare, ha permesso l'interazione di saperi e discipline, il confronto dei contributi. Il Seminario, in questo senso, non è una possibilità di “formazione”, in un'accezione tradizionale (lezioni frontali) ma una situazione formativa in cui trasversalmente e attraverso un'ampia partecipazione si privilegiano il confronto, la discussione, l'intervento, le esperienze fatte e la loro verifica.

Il Seminario di Ricerca e Formazione è una iniziativa aperta giovani artisti e studiosi di tutto il mondo. Dal 2003 (2003-2004: Emilio Fantin e Cesare Pietroiusti; 2005: Mauro Folci; 2006: Gianfranco Baruchello; 2007: Rogelio Lopez Cuenca), quattro sono state le edizioni realizzate.

L'artista, in una serie di tappe e per un periodo di tempo necessario al progetto, insieme ad un gruppo di iscritti-partecipanti, articola un progetto (ma anche più progetti), fino alla fase della sua presentazione. I partecipanti sono coinvolti nella processualità in maniera dinamica e condividono, insieme all'artista, fasi di svolgimento e messa a punto del progetto. L'artista ha la possibilità di produrre idee, progetti, esperienze nello scambio e nella condivisione con i partecipanti. La partecipazione, inoltre, si articola su vari livelli. All'interno del Seminario sono organizzati lectures , convegni pubblici e ciò costituisce   una ulteriore fase di allargamento e incontro sui temi e le questioni poste inizialmente dal Seminario.

Il periodo didattico è articolato in un arco di tempo di tre mesi per un totale di 20 giorni di attività, durante i quali vengono organizzate le conferenze di artisti, critici ed esponenti di discipline diverse, le lezioni teoriche, l'attività con l'artista, una presentazione finale del lavoro realizzato.

La frequenza al corso è gratuita e aperta a venticinque partecipanti selezionati da una commissione scientifica. Le domande d'iscrizione al Seminario di Ricerca e Formazione devono pervenire entro una data stabilita. I costi di permanenza a Roma sono a carico dei partecipanti.

Il progetto del Seminario di Ricerca e Formazione della Fondazione Baruchello è nato nel 2003 con il sostegno della Regione Lazio e il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

 

IV SEMINARIO DI RICERCA E FORMAZIONE | ROGELIO LOPEZ CUENCA | ROMA77

A cura di Carla Subrizi e Anna Cestelli Guidi. Coordinamento Caterina Iaquinta.

Hanno collaborato al progetto Roma77: Galleria nazionale d'arte moderna di Roma, MACRO- Museo d'Arte Contemporanea di Roma, Istituto Cervantes, Accademia di Spagna, Archivio del Movimento Operaio, Casa Internazionale delle Donne, Edizioni Derive e Approdi, Sapienza Università di Roma, Studio Colombari&De Boni.

Il Seminario di Ricerca e Formazione della Fondazione Baruchello del 2007 è stato tenuto da Rogelio López Cuenca, artista spagnolo (n. 1959, Malaga), da anni impegnato in un lavoro concentrato sull'indagine delle relazioni tra arte, tessuto urbano e sfera pubblica. Il progetto Roma77 pensato dall'artista spagnolo per la Fondazione Baruchello, si è svolto attorno alla situazione storica e culturale caratteristica della Roma degli anni Settanta, in particolare di quel cruciale periodo che è il Settantasette.

Nel corso del 2006 l'artista ha svolto alcuni incontri introduttivi al progetto presso la Fondazione Baruchello, l'Istituto Cérvantes e la Sapienza Università di Roma, durante i quali il progetto Roma77 ha iniziato a svilupparsi su una serie di questioni fondamentali avviandosi con un primo gruppo di giovani che hanno iniziato a collaborare con l'artista.

Nel corso del 2007, il seminario è stato articolato in una serie di incontri mensili presso la Fondazione con un   gruppo di circa venti partecipanti tra artisti, fotografi, filmmaker, studiosi durante i quali il percorso si è configurato come ricerca, osservazione e analisi delle dinamiche che all'interno di un territorio urbano costruiscono convenzioni, messaggi sociali e culturali, repertori di segni, codici e senso comune. Il punto di vista di Rogelio López Cuenca, quello di un artista non italiano ma che ha già realizzato interventi artistici in città come Malaga, L'Havana, Barcellona e Lima, insieme a quello dei giovani partecipanti al progetto, è intervenuto per osservare questo periodo storico assai vasto e complesso a distanza, con una prospettiva lontana dalla partecipazione diretta e coinvolta, ma tuttavia consapevole di come la strategia della comunicazione arrivi a rendere eclatanti le immagini di alcuni fatti, tenendo in ombra la fitta e intricata trama di piccole storie e altri fatti ad essi connessi. La ricerca di materiali di diversa provenienza (giornali quotidiani, riviste specializzate, film e video, archivi, interviste e ricerca diretta sui luoghi) ha offerto, dunque, una quantità di notizie e spunti di estremo interesse, che puntualmente sono stati messi a confronto con la situazione attuale o comunque degli ultimi anni. L'obiettivo del progetto è stato quello di costituire, anche attraverso confronti e scambi con chi quel periodo storico lo aveva vissuto attivamente dal punto di vista politico e culturale, una riflessione sul tessuto urbano romano, cercando come tale realtà storica e sociale abbia coinvolto luoghi e contesti differenti (città-campagna, centro-periferia, politica e cultura, società e mezzi di diffusione di massa), tutti connessi da matrici culturali comuni. La storia è stata dunque considerata come un materiale, non da montare, ma da “lavorare”, da smontare o citare, di cui appropriarsi, da ridefinire. Partendo dalla premessa che il progetto si sarebbe concentrato proprio su alcuni fatti, il lavoro è stato orientato a interrogarsi, analizzare come le forme e gli eventi si costruiscono e si consolidano nel tempo, divenendo “monumenti” o “fatti-icone” di complessità lasciate a distanza.

LE FASI DEL PROGETTO: LAVORARE CON “LA STORIA” (gennaio-maggio 2007)

1 - Rilevamento dei grandi fatti storici: la morte di Pasolini (1975), la cacciata di Lama dalla Sapienza (1977), l'uccisione di Giorgiana Masi (1977) e infine il rapimento e la morte di Aldo Moro (1978).

2 - Studio e ricerca rispetto a quale realtà si nascondeva o era stata archiviata accanto ai grandi avvenimenti: come scorreva quella vita che non era sulle prime pagine dei giornali ma dietro a questo clima di terrore e paura scatenato dalla violenza?

3 - Raccolta di testimonianze, racconti estemporanei realizzati attraverso interviste, dialoghi con chi quel momento storico lo aveva   vissuto in prima linea e non, nell'ottica di cercare un corrispettivo tra i grandi fatti e i loro “retroscena”: dalla legge sull'aborto (‘78) e sul divorzio (‘74), dall'ONU che dichiara il 1977 l'anno della donna e l'apertura delle prime sale pornografiche a Roma (‘77), dalla prima edizione dell'Estate Romana (‘77) dopo mesi di   violenza e terrore sulle strade e l'esplosione della controinformazione e delle radio libere insieme alla televisione a colori   e all'inizio delle TV private…

4 - Approfondimento di questi dati per indagare una serie di aspetti legati da una parte al sociale come la questione del lavoro e della casa (a loro volta legati alla mutazione dell'assetto urbanistico e periferico della città, di usi e abitudini) dall'altra alla cultura popolare nell'ambito musicale, cinematografico, teatrale e culturale in genere.

5 - Sintesi e archiviazione di questi materiali attraverso la loro articolazione in “macro temi”: pubblicità (e quindi l'uso della comunicazione nel veicolare la vendita di prodotti attraverso quelli che si erano affermati come nuovi valori sociali come la “libertà” o il “tempo libero”), divertimento e intrattenimento (con l'affermarsi della cultura dell'effimero), spettacolo (canzoni e film), situazione e sviluppo delle città (le periferie, la mobilità), questione della donna e del femminismo ,   rapporto uomo-donna , individuo-natura , vita privata-vita sociale , lavoro , tempo libero , consumi .

6 - Selezione, analisi, confronto e studio di tutti i materiali raccolti e dei testi di riferimento (v. bibliografia) non per la riproduzione o rappresentazione di un immaginario, ma per la ricerca delle contraddizioni che attraverso un confronto tra i partecipanti hanno attivato un dibattito tra: quella che era cultura alta e cultura bassa; tra ieri e oggi; rispetto a cosa è sfuggito al controllo della “storia” ufficiale; quali sono le questioni che devono restare aperte.

7 - Riflessione e conclusione: come può essere pensato e articolato un progetto alla luce dei dati emersi in queste fasi? Come può l'artista lavorare su questi temi producendo un lavoro collettivo e artistico teso non a trovare una risposta definitiva ma delle domande, porre delle questioni per   lasciare aperte le riflessioni? Valutazione di possibili soluzioni: un libro, una mappa, una pagina web.

UN PROGETTO WEB: www.mappadiroma.it (giugno 2007)
Realizzazione del sito: Agnese Trocchi

La   ricerca di materiali, documenti, immagini, riprese video, fotografie di quel periodo ma anche attuali è stata ricca e ha costituito la base per la realizzazione di una mappa ( www.mappadiroma.it ).

Questa è stata la formula artistica sotto la quale si è pensato di ricomprendere questo lavoro. Una mappa-archivio , uno strumento con cui fosse possibile indagare i modi e i luoghi attraverso i quali si costruisce la storia e su come l'arte possa essere pratica di apertura di contraddizioni e esercizio di uno sguardo o punto d osservazione.

All'interno di questo sito web i materiali risultano inseriti come in un archivio , all'interno del quale, tuttavia, i fatti e le parole, le immagini e i testi sono stati sottoposti a   un processo di riduzione.

www.mappadiroma.it si presenta dunque inizialmente come una mappa turistica che qualsiasi utente della rete, turista o non, incontra nella ricerca sul web di informazioni, guide, o mappe della città di Roma. Tuttavia la mappa si presenta come una pagina bianca, apparentemente vuota che si costruisce man mano. Muovendosi con il cursore all'interno di questo spazio bianco, in maniera casuale o no, alcuni punti/luoghi si rendono sensibili e si fissano sullo schermo. In questo modo i punti sensibili evidenziati sulla mappa arrivano a formare una serie di percorsi nel tessuto urbano di volta in volta diversi. I luoghi monumentali o maggiormente noti della città si trasformano nei luoghi dei   fatti o eventi legati al 1977 o a quel decennio, la cui memoria non sembra esercitare più alcuna tensione.   Ogni luogo nel quale il visitatore vorrà entrare (Piazza Belli, Piazza Indipendenza, Via del Governo Vecchio, ecc.), caratterizzato da un'icona, acquista visibilità con i testi e le immagini raccolti nel corso della ricerca. I testi presenti su giornali, libri, tratti da interviste o da riviste specializzate, sono stati ridotti ad una medesima impostazione grafica, per neutralizzare e   rendere di nuovo materiale da indagare quanto si poneva al centro o laterale, con   più o meno importanza nei diversi contesti   di provenienza. Le immagini a loro volta sono state inserite tutte nello stesso formato; allo stesso modo sono inseriti anche la videodocumentazione   sia realizzata per l'occasione che già presente nel web.

ULTIMA FASE (17 ottobre 2007)
Il 17 ottobre 2007, una giornata di studi realizzata in collaborazione con la Galleria Nazionale d'Arte Moderna, a cura di Carla Subrizi, proprone una ulteriore riflessione a margine del progetto.
La prima parte della giornata di studi del 17 ottobre, dal titolo "L'arte, la storia e la 'narrazione altra': questa non è una mappa", è dedicata al rapporto tra arte contemporanea, pratiche artistiche e uso della storia. La seconda, "L'arte e il lavoro della memoria", tenta invece di delineare una prospettiva teorica a partire dalla considerazione di come la storia costruisce ma anche dimentica e rende marginale, creando monumenti e icone vuote di fatti e documenti che devitalizzano la creazione e impediscono l'ipotesi. Tutti i temi che sono confluiti nel progetto www.mappadiroma.it, (la mappa della città, i luoghi "turistici" di Roma, i fatti degli anni Settanta, la sfera pubblica, l'inespresso, il racconto), sono così in questa giornata al centro di una riflessione che indaga i processi della ricerca artistica contemporanea nelle sue espressioni più recenti. Con interventi di artisti, sociologi, filosofi, storici dell'arte e della letteratura, la giornata costituisce una occasione importante per discutere come l'arte contemporanea faccia uso di procedure oramai ai confini di diversi ambiti disciplinari ma anche per approfondire aspetti centrali nella progettualità artistica tra i quali la riflessione sulla memoria, il rapporto tra arte, città e sfera pubblica. La Soprintendente alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, Maria Vittoria Marini Clarelli e Angelandreina Rorro, Responsabile del settore contemporaneo della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma introducono la giornata. Gli interventi di Emilio Fantin (artista, Bologna), Cesare Pietroiusti (artista, Roma), Beppe Sebaste (poeta e scrittore, Roma) e di Rogelio López Cuenca (artista, Malaga), di Giairo Daghini (filosofo, Università di Ginevra), Maurizio Lazzarato (sociologo indipendente e filosofo, Parigi) e Maria Serena Sapegno (storica della letteratura, Sapienza Università di Roma), di Gianfranco Baruchello e Carla Subrizi, approfondirscono temi inerenti il progetto www.mappadiroma.it, e affrontano alcune questioni specifiche dell'arte in rapporto alla memoria, alla sfera pubblica, alla scrittura della storia, alla storia come risorsa per il presente.

Hanno partecipato: Alessia Anitori, Valentina Bagnoli, Laura Basco, Francesca Busellato, Barbara D'Ambrosio, Bruno Di Lecce, Valentina Fiore, Silvia Garzilli, Simone Giampà, Cecilia Guida, Michela Gulia, Arianna Lodeserto, Paola Mancini, Silvano Manganaro, Arianna Piacentini, Valentina Puja, Laura Romano, Francesca Santamaria, Nordine Sajot, Alessandro Nico Savino, Roberto Teotti.

Sono intervenuti nel corso del seminario Roma77 e nel progetto www.mappadiroma.it: Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello, Sergio Bianchi, Silvia Bordini, Luigi Ciorciolini, Tito Marci, Renato Nicolini, Franco Speroni, Luisa Valeriani, Giairo Daghini, Maurizio Lazzarato, Maria Serena Sapegno, Beppe Sebaste,Emilio Fantin, Cesare Pietroiusti, Maria Vittoria Marini Clarelli, Angelandreina Rorro.

BIBLIOGRAFIA ROMA 77