IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI RADIO AUT


Proposte di intervento radiofonico

Riteniamo che l’uso democratico di una radio si articoli per livelli differenziati e dialetticamente collegati. Un primo livello è quello dell’informazione e CONTROINFORMAZIONE che si presenta immediatamente come momento di rifiuto e di ridimensionamento dell’informazione di regime e del monopolio dell’industria del consenso (Rai TV, stampa e mass media in genere). La notizia discende direttamente dal sociale e va riproposta, in maniera amplificata, al sociale stesso senza filtri o interventi manipolatori: nel caso di accesso a fonti differenziate (agenzie, notiziari ecc.) si pone un problema di rielaborazione e di verifica nel sociale. Tutto questo presuppone un uso molto ampio di registrazioni dal vivo e una notevole disponibilità di presenza politica. Per quel che riguarda la selezione della notizia il criterio di priorità viene indicato dalla collocazione che una radio si è data all’interno della dinamica dello scontro politico e di classe e dalle esigenze del sociale ad emergere autonomamente. Centrale, a questo “primo” livello, è la creazione di un forte movimento di opinione non scissa dalla crescita di ogni momento di contropotere.
Un secondo livello è quello dell’INTERVENTO POLITICO. La radio diventa strumento diretto, come il volantino il video-tape o il megafono, dell’iniziativa di lotta e del progetto politico complessivo di una struttura di base “dislocata socialmente e territorialmente”. È questo il livello dell’agitazione politica vera e propria, dell’istigazione alla rivolta e all’organizzazione autonoma delle proprie lotte: indicazioni minime come quelle relative all’autoriduzione, allo sciopero, all’occupazione di spazi del potere si intersecano con indicazioni di più largo respiro sull’articolazione della “trasgressione” e sulla difesa degli “spazi di contropotere delle masse”. Il tutto da intendere evolutivamente in direzione del terzo livello: quello degli SPAZI AUTOGESTITI. È il livello in cui la realtà sociale si appropria dello strumento radiofonico e lo usa direttamente per allargare e difendere “le macchie liberate” e come mezzo di coordinamento delle lotte e delle iniziative di massa.
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